"chi fa da sé fa per 3"

Questo blog è nato come un blog di controinformazione dopo il sisma del 6 aprile 2009. Ora che i riflettori su L'Aquila si sono spenti e l'unico terremoto che investe la città è quello della crisi generata da questo sistema capitalistico che deve essere rovesciato, esso rimane in vita per dare voce ai senza voce, a coloro che, pur vivendo e lottando in questa città, non trovano spazio nei media, anche se si definiscono "liberi e indipendenti"

giovedì 4 febbraio 2010

Comunicato della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro


NON SIAMO I SOLI, NON SIAMO SOLI


Forse ce la faranno ad avere giustizia i famigliari degli 11 giovani assassinati dal crollo della Casa dello studente e del Convitto nazionale, per i quali la procura potrebbe fissare le prime udienze preliminari entro l’estate per scongiurare i rischi del processo breve almeno per questi 2 procedimenti.
Ma all’Aquila sono morte 308 vittime innocenti!
Come a S. Giuliano di Puglia, così a L’Aquila, Messina, Haiti: “non sono le calamità naturali a uccidere, ma la mano dell’uomo”. La stessa mano padronale che ha ucciso a Viareggio, che ha fatto migliaia di vittime con l’eternit, che miete 4 morti al giorno sui posti di lavoro. La mano rapace del sistema capitalistico, che legalmente o illegalmente mercifica tutto: la vita, la salute, la sicurezza, l’ambiente. E’ la mano famelica di questo sistema politico, che divora anche il dolore di chi resta per calcoli elettorali, utilizzando morti e macerie come palcoscenico del proprio potere, al di sopra di tutti oltre che delle sue stesse leggi. “Lasciatemelo dire, è andata bene. Il mattino del 6 aprile abbiamo pensato che i morti del terremoto potessero essere fra i 1500 e i 2000. Per fortuna invece, nonostante sia sempre doloroso, le vittime sono state 300”. Così Berlusconi si beffa di quel dolore, di quei morti, quando parla del terremoto dell’Aquila ed è lecito chiedersi il perché di tali aspettative da parte del premier e dei padroni che rappresenta.
Berlusconi sapeva, la protezione civile sapeva, la Regione sapeva, l’Adisu sapeva, anche la Prefettura sapeva e il Sindaco dell’Aquila, con l’intera Commissione Grandi Rischi.
Quella commissione, che avrebbe dovuto approntare un piano di evacuazione e mettere in allerta i cittadini, ha almeno 308 vittime innocenti sulla coscienza!
Sappiamo che anche senza processo breve, i principali responsabili di queste morti annunciate sono già intoccabili, perché collusi con le istituzioni e il malaffare, perché è un intero sistema politico-affaristico da mettere alla sbarra, un intero sistema economico e sociale da processare. Ma non ci stancheremo mai di stendere le dita verso il cielo, non ci stancheremo mai di cercare verità e giustizia.
Vogliamo giustizia e verità per tutti i morti sul lavoro, per i ragazzi uccisi dall’insicurezza delle scuole e delle case, per tutte le vittime dei disastri e devastazioni ambientali, per tutte le vittime di calamità naturali, sempre più prevedibili e prevenibili e sempre più padronali, frutto della mancanza di sicurezza a beneficio del profitto, del malaffare, del potere politico.

Sono tutte morti annunciate ed esigono giustizia!

Perché quello che è accaduto all’Aquila non sia per sempre il destino dell’Italia

Come rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro confermiamo la nostra solidarietà ai terremotati d’Abruzzo e ci stringiamo attorno ai famigliari delle vittime del sisma, ai genitori dei giovani studenti uccisi. La loro lotta è la nostra lotta, perché il diritto alla sicurezza, alla vita è un diritto di tutti e non privilegio dei potenti.

Non siamo i soli e non siamo soli, uniti saremo più forti!

rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
per contatti:
bastamortesullavoro@gmail.com

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