L'Articolo su Left, querelato dal Prefetto dell'Aquila
Le inchieste su Br e terrorismo. Il comando dei servizi segreti. Poi il governo lo manda a l’Aquila. Dove dovrebbe controllare gli appalti. Ma si scaglia contro le carriole. Biografia non autorizzata di Franco Gabrielli, il poliziotto che succederà a Bertolaso come capo della Protezione civile
di Angelo Venti e Manuele Bonaccorsi
Sono legati a doppio filo. Da quella mattina del 6 aprile, la frenetica riunione di governo che ha tracciato il futuro de L’Aquila. Guido Bertolaso, capo della Protezione, nominato commissario straordinario all’emergenza terremoto in Abruzzo; Franco Gabrielli, ex poliziotto, ex capo del Sisde, prefetto del capoluogo colpito dal sisma. Da allora hanno lavorato fianco a fianco. Rendendo indistingubili i loro ruoli. Gabrielli ha fatto tutto il possibile affinché controlli troppo indiscreti non rallentassero i lavori delle new town. Ha difeso il commissario quando le indagini della Procura di Firenze ne infagavano l’immacolata figura. Ha duramente definito «cialtroni» i carriolanti aquilani e ha minacciato di usare la forza contro di loro. Pedissequamente la Digos ha ubbidito, sequestrando tre pericolosi mezzi arrugginiti, guidati da altrettanti sfollati, denunciati. Dall’antiterrorismo all’ambiente intricato delle spie italiane, Gabrielli approda al sequestro delle carriole.
Un prefetto successore
Le inchieste su Br e terrorismo. Il comando dei servizi segreti. Poi il governo lo manda a l’Aquila. Dove dovrebbe controllare gli appalti. Ma si scaglia contro le carriole. Biografia non autorizzata di Franco Gabrielli, il poliziotto che succederà a Bertolaso come capo della Protezione civile
di Angelo Venti e Manuele Bonaccorsi
Sono legati a doppio filo. Da quella mattina del 6 aprile, la frenetica riunione di governo che ha tracciato il futuro de L’Aquila. Guido Bertolaso, capo della Protezione, nominato commissario straordinario all’emergenza terremoto in Abruzzo; Franco Gabrielli, ex poliziotto, ex capo del Sisde, prefetto del capoluogo colpito dal sisma. Da allora hanno lavorato fianco a fianco. Rendendo indistingubili i loro ruoli. Gabrielli ha fatto tutto il possibile affinché controlli troppo indiscreti non rallentassero i lavori delle new town. Ha difeso il commissario quando le indagini della Procura di Firenze ne infagavano l’immacolata figura. Ha duramente definito «cialtroni» i carriolanti aquilani e ha minacciato di usare la forza contro di loro. Pedissequamente la Digos ha ubbidito, sequestrando tre pericolosi mezzi arrugginiti, guidati da altrettanti sfollati, denunciati. Dall’antiterrorismo all’ambiente intricato delle spie italiane, Gabrielli approda al sequestro delle carriole.